giovedì 27 febbraio 2014

Proposte di tecniche sociali da testare,sulla prevenzione attiva alla disoccupazione

Prima della spiegazione premetto che,siccome le tecniche sociali sono molteplici e hanno dei risvolti a volte non prevedibili nella logica applicativa,sarebbe positivo che se le mie proposte per decreti amministrativi venissero applicate e testate su modello federalista,in una zona di non grande estensione.
Dopo questa prefazione spiego due mie visioni per migliorare sensibilmente la situazione di bilancio statale, sulle pensioni,dipendenti con alto profilo professionale o con più persone a carico.
Analizzando la evoluzione dei prestatori di manodopera"operai"noto una maggiore libertà di scelta di tutela e di prevenzione con i seguenti organi amministrativi: asl,inps,inail e uffici di collocamento,ma di questi enti due,uffici di collocamento e inps,paragonandoli ai sistemi di sicurezza automobilistici,sono passivi,cioè mettono una pezza dopo che il danno è creato,in questo caso l'operaio è già disoccupato.
Questo in un passato molto remoto era ridotto direttamente dai propietari terrieri dal fatto che l'operaio(per non dire volgarmente schiavo) aveva un costo di cartellino come i calciatori,e quindi si muoveva direttamente l'imprenditore per potersi garantirsi un introito e di conseguenza un lavoro all'operaio.
Da questo riassunto di storia scaturisce la mia idea per incentivare due figure lavorative: la manodopera di alta esperienza e la prevenzione di erogazione contributi di disoccupazione a figure con più persone a carico.
Questo è scaturito da incentivi all'imprenditore nel mobilitarsi se necessario per promuovere il fornitore di manodopera fornendo opzioni lavorative.
Così facendo queste figure graverebbero meno sulle casse dello stato e non avremmo interruzione di formazione di alto profilo,di cui ne siamo estremamente bisognosi come paese,e più in percentuale la figura ha queste caratteristiche più verrà detassato l'imprenditore se si mobilita per garantire una futura collocazione lavorativa.
Nel caso specifico giovanile attuale italiano,dove i giovani senza esperienza residenti nel' nostro paese non riescano a fare esperienza,mi esprimo a favore per una politica di sovvenzione per stage formativi per i giovani residenti.
Nell'ambito economico pensionistico invece proporrei delle pensioni previdenziali di anzianità che non vengano erogate a figure di alto livello sociale ed economico,ma comunque disponibili se la loro posizione economica dovesse cambiare in una posizione di bisogno.

Sperando di essere stato chiaro nella spiegazione e di aver proposto delle valide soluzioni Bernardi Nicola